Ingredienti:
- 400 gr circa di farina di semola duro rimacinata
- 2-3 cespi di bieta (io ho utilizzato quella selvatica del mio orto, che è più buona di quella coltivata a mio parere)
- 3-4 fette di pancetta
- 1 bottiglia piccola di pomodoro
- olio q.b
- acqua q.b.
- lievito madre (cruscenti) o 1/2 bustina di lievito di birra secco.
- sale
Se non usate la macchina per il pane o similare, mettete la
farina a fontana sulla spianatoia praticate un buco nel centro e mettete
l’acqua tiepida, il lievito, un paio di cucchiai di olio, un pizzico di zuchero
per agevolare la partenza della lievitazione (se usate il lievito secco),sale.
Impastare bene fino ad ottenere una pasta elastica ed omogenea non troppo dura.
Fate lievitare per almeno un‘ora,intanto preparate il ripieno. Pulite la
verdura, mettete una pentola sul fuoco con un po’ di acqua e appena bolle
mettete la bieta pulita e lavata, fate cuocere per circa 5 minuti. Scolatela
tagliatela magari con l’aiuto di una forbice da cucina, e conditela con un po’
di olio, sale, e salsa di pomodoro. Appena la pasta è pronta, prendetene un
po’, stiratela - spessore di circa 1/2
centimetro o più, non troppo sottile altrimenti si rompe a causa del
ripieno – su metà lato mettete la bieta (scolata dal sughetto che si è
formato), adagiate sopra la pancetta, mettete sopra un lacrima di pomodoro e un
filo di olio, chiudete come fosse un raviolo e poi fate i ripiegate i bordi
(come nella foto). Passate l’olio sopra e mettete il “pastizzo” così formato in
un teglia da forno (provvista di carta forno). I pastizza in genere si cuociono
nel forno a legna, ma per chi non ne ha uno va bene quello elettrico della
cucina, io l’ho metto prima nella zona parte bassa del forno alla massima
temperatura il mio arriva a 250 °C , per circa, dopo circa 15 minuti metterlo
un po’ più in alto per farlo colorire un po’ ma non troppo (poi dipende dai
gusti)…Mangiare ben caldo ed accompagnare un buon vino…buon appetito!
p.s. volendo potete prepararlo con la pasta del pane che si
prende al supermercato o dal fornaio.
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